Il volto come totem. L’identità come radice.
In questa collezione, la mia pittura incontra l’umanità più essenziale, quella dei popoli tribali,
arcaici, legati visceralmente alla terra e al senso del sacro.
Questi visi emergono da fondi scuri come apparizioni ancestrali: sono silenziosi, intensi,
ieratici.
Attraverso la materia pittorica, tento di custodire — e onorare — il legame tra l’uomo e la sua tribù,
tra l’identità e la terra che la genera.
Gli occhi sono il centro pulsante di ogni volto: profondi, puri, carichi di un sapere antico che resiste
al tempo.
È un ritorno alle origini, un omaggio alla bellezza selvaggia, spirituale, non contaminata.