La maschera e l’essenza. Il corpo come linguaggio.
Con “Geishe”, il mio sguardo si sposta verso l’Oriente, attratto dal mistero e dalla ritualità di una
figura femminile sospesa tra arte e rappresentazione.
La geisha incarna la bellezza codificata, il gesto perfetto, la sensualità trattenuta. Ma in queste opere
la tradizione viene attraversata da una voce personale: una caricatura gentile, una deformazione
poetica che svela qualcosa di più intimo.
Il corpo femminile si fa emblema di forza, ambiguità, desiderio
Anche qui il colore è ascolto, ma il tratto si fa più deciso, narrativo, quasi teatrale.
È una riflessione sull’identità e sulla maschera, sulla verità che si nasconde dietro la perfezione del
gesto.